Festa Nazionale della Catalogna
Una festa nazionale generalmente rappresenta una vittoria trionfante, ma questo non è il caso della Catalogna. L’11 Settembre è una festa locale a Barcellona che vuole commemorare la sconfitta della Catalogna nel giorno medesimo dell’anno 1714, quando l’assedio di Barcellona, cominciato nel Luglio 1713, si concluse con la resa della città all’esercito castigliano di Filippo V, durante la Guerra di Successione Spagnola. Questa data simbolica rappresenta la perdita della libertà e l’oppressione contro cui, da allora, la Catalogna ha dovuto lottare, e ogni anno vengono svolte tre grandi manifestazioni pubbliche a Barcellona, guidate da attivisti nazionalisti Catalani.
Cosa vogliono davvero i Catalani?
La questione dell’Indipendenza Catalana ha aumentato il suo impulso negli ultimi anni, e una significante percentuale della popolazione, al momento, è a favore della rottura con il governo Spagnolo con sede a Madrid e dell’istituzione di un separato e completamente autonomo governo delle nazioni Catalane all’interno dell’UE.
Ci sono varie credenze a favore dell’indipendenza; le più importanti sono l’identità e l’economia. Molti Catalani sentono fortemente che la loro lingua, storia e cultura danno loro un’unica identità, la quale può essere legitimizzata soltanto in quanto paese indipendente.
La Catalogna è anche uno dei maggiori contribuenti dell’economia spagnola. Il suo turismo e il suo commercio del mercato internazionale sono particolarmente sviluppati e ogni anno miliardi di euro delle tasse Catalane vengono mandati a Madrid e distribuiti per tutta la Spagna. I Nazionalisti Catalani ritengono che sarebbe più equo per la Catalogna avere un’indipendenza fiscale, e ciò vorrebbe dire migliorare e rafforzare significativamente le sue infrastrutture.
Il diritto di decisione – e la sua legittimità
I Nazionalisti Catalani si sono battuti per molti anni per il diritto di voto in referendum, il quale darebbe la possibilità ai cittadini di votare si o no all’indipendenza della Catalogna. Il capo del governo catalano, il Presidente de la Generalitat Artur Mas (del partito CiU di centro-destra), promosse un referendum non ufficiale nel Novembre del 2014. Le domande furono: “Volete che la Catalogna diventi uno stato?” e “Volete che questo stato sia indipendente?”. Le previsioni di affluenza pubblicata dai media variarono tra il 37.0% e il 41.6%. L’80.8% votò l’opzione “Sì-Sì”, il 10.1% “Sì-No” e il 4,5% l’opzione “No”. In ogni caso, il governo Spagnolo non riconobbe il risultato del pool. Secondo l’interpretazione della Costituzione Spagnola tale referendum sarebbe illegale in quanto viola le norme della costituzione.
Il Contesto Storico
Una panoramica più approfondita circa il dibattito sull’Indipendenza Catalana può essere acquisita facendo riferimento all’attuale Costituzione Spagnola, la quale definisce la legge Spagnola e fu stabilita dal governo di transizione post-Franco nel 1978. La Costituzione include lo Statuto di Autonomia della Catalogna, una dichiarazione delle normative e dei diritti del governo Catalano e dei suoi cittadini. Questo comprende la giurisdizione per quanto riguarda salute, trasporti, commercio e governo locale. Le decisioni riguardanti la politica estera, l’immigrazione, il bilancio nazionale e l’imposizione fiscale vengono prese da Madrid.
Il tiro alla fune del potere
Quando furono proposte le riforme per lo Statuto di Autonomia nel 2015, il suo maggiore oppositore fu il PP, i cui delegati erano anche gli unici a rifiutare la definizione della Catalogna come “nazione”. Una volta raggiunto il referendum degli elettori nel Giugno 2006, I Nazionalisti Catalani si infuriarono per il fatto che questo Statuto riformato era stato seriamente compromesso, e i Nazionalisti Spagnoli ritennero che dava una quantità incostituzionale di autonomia alla Catalogna.
La Corte Costituzionale Spagnola (che ha molte sedi a favore del PP) analizzò la costituzionalità di questi articoli controversi e alla fine presentò le sue conclusioni il 9 Luglio 2010. Quattordici sono stati rielaborati e Ventisette reinterpretati. Una folla senza precedenti di almeno 1 milione e 200 mila manifestanti occuparono le strade di Barcellona il giorno seguente in una delle più grandi marce di protesta mai viste prima, con lo slogan “Som una nació. Nosaltres decidim” (“Siamo una nazione. Noi decidiamo.”)
Che venga data o meno la possibilità ai cittadini Catalani di decidere è ancora una questione da stabilirsi.
Fai sentire la tua voce! Manifestazioni a Barcellona
Il “Día de Cataluña” di quest’anno sarà caratterizzato da un’altra grande manifestazione a Barcellona. Le strade da Passeig de Gràcia fino a Plaça Catalunya sono chiuse al traffico e elicotteri di sorveglianza guardano dall’alto una massa solida di più di un milione di persone che sventolano bandiere con bambini in spalla. L’annuale “festa per la llibertat” si estende lungo Passeig Lluis Companys, dall’Arc de Triomf fino al Parco della Ciutadella. Di sera ci sono spesso concerti con alcune bande catalane. I vari stand che mettono in vendita magliette e libri e i rappresentanti di tutti i movimenti politici e sociali pro-catalani offrono volantini e informazioni.
Il mondo sta a vedere come questo dibattito continuerà a svolgersi, attraverso discorsi politici, azioni sociali e decisioni che scriveranno la storia contemporanea della Catalogna ad un ritmo sempre crescente.
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