Tra la Sierra de Collserola e l’azzurro Mediterraneo si estende una vasta città portuale che ha costruito le sue fortune grazie alla sua posizione strategica e alla laboriosa attività mercantile. Orgogliosa e cosmopolita, Barcellona sorregge sulle proprie spalle il peso di un antico passato che le ha permesso di creare una forte identità propria attestandosi ancora oggi come una metropoli di riferimento in tutto il bacino del Mediterraneo. La capitale catalana è rifiorita grazie ai giochi olimpici del 1992 e da allora la sua fama non ha smesso di crescere. Oggi Barcellona è una delle prime dieci mete turistiche al mondo e forse una parte del suo successo può essere spiegata con i diversi film a cui ha fatto da scenario. Negli ultimi vent’anni il capoluogo spagnolo ha attirato diverse produzioni – nazionali e non – richiamando anche registi di grido, scopriamo quali!
Profumo – Storia di un assassino
Sebbene il film sia ambientato nella tumultuosa Francia pre-rivoluzionaria molte scene vennero girate dall’altro lato dei Pirenei. La capitale francese non era adatta alla trama dato che gran parte della sua struttura medievale era stata distrutta o ridimensionata dalla grandiosa trasformazione urbanistica operata dal Barone Haussmann durante il Secondo Impero. Per ritrovare caratteristiche architettoniche simili alla Parigi di un tempo, la produzione volò a Barcellona dove furono filmate numerose sequenze nel Barri Gòtic, il quartiere più antico della città. Anche la scena del labirinto è stata girata nella capitale catalana, lo potrete trovare nel Parc del Laberint d’Horta (Passeig dels Castanyers 1).
Il film di Cédric Klapisch è un allegro collage di episodi di vita studentesca a Barcellona. La trama non è certamente il suo punto forte e alla fin fine non è altro che una versione edulcorata della vera esperienza Erasmus. Tuttavia, la pellicola francese ha saputo ritrarre con fedeltà alcuni aspetti – positivi e negativi – della convivenza attestandosi come un vero e proprio cult tra chi ha avuto la fortuna di far parte del programma dedicato al filosofo olandese. Nei 120 minuti che compongono “L’appartamento spagnolo” compaiono diversi punti della città come il Parc Güell, la Barceloneta, Plaça Reial e il Raval.
Tutto su mia madre
Dopo una lunga serie di pellicole girate a Madrid, Pedro Almodóvar abbandona la capitale spagnola e sceglie Barcellona per raccontare la sua singolare tragicommedia. Il film si sviluppa a partire dalla morte di Esteban, figlio di Manuela e apparentemente senza padre. Quello che il giovane non sa – e non saprà mai – è che il genitore mancante non è altri che Lola, un transessuale del tutto ignaro della sua stessa condizione di padre. Venuto a mancare Esteban, Manuela si reca a Barcellona per dare la triste notizia al suo ex compagno ma la vita ha in serbo una sorpresa. Il contrasto tra la Barcellona solare della costa e quella più cupa del centro storico non poteva che attirare il regista spagnolo abituato a scene dai colori sgargianti e tematiche a tratti sordide. In particolare, il direttore artistico manchego rimase impressionato dalla luminosità dell’Hospital del Mar, il complesso ospedaliero dove la protagonista e Rosa (Penélope Cruz) si recano prima della morte della seconda. In altri punti del film potrete apprezzare Plaça del Duc de Medinaceli, il cimitero di Montjuïc, la Sagrada Familia e l’onnipresente Barri Gòtic.
Cosa succede quando un regista americano lavora per una casa cinematografica spagnola? Uno dei possibili risultati di questo curioso mix è “L’uomo senza sonno”, un film conosciuto nei paesi di lingua anglosassone come “The machinist”. Questo surreale thriller psicologico diretto da Brad Anderson è ambientato in una Barcellona onirica e allucinata. La pellicola è caratterizzata da una fotografia tenebrosa e indecifrabile quasi quanto il suo protagonista, un irriconoscibile – quanto scheletrico – Christian Bale che interpreta Trevor Reznik, un operaio affetto da una grave forma di insonnia. L’architettura della capitale catalana venne modificata per farla assomigliare a una metropoli statunitense ma aguzzando bene la vista potrete riconoscere il porto e il Luna Park del Tibidabo.
Vicky Cristina Barcelona
Anche Woody Allen ha reso omaggio alla città di Gaudì. Prima di iniziare le riprese il cineasta newyorkese disse che avrebbe cercato di raccontare Barcellona così come è solito fare con Manhattan: attraverso i suoi occhi. Il risultato è una movimentata commedia romantica dove due amiche dal diverso carattere (Vicky – Rebecca Hall e Cristina – Scarlett Johansson) soccombono al fascino di Juan Antonio (Javier Bardem), un artista con una complicata relazione con la sua ex María Elena (Penélope Cruz). La storia fa da pretesto per mostrare Barcellona, la vera protagonista di questo film dal cast stellare. Prima di trascorrere qualche giorno a Oviedo le due giovani americane scoprono il fascino della metropoli mediterranea; la pellicola mostra alcuni famosi punti della città come la Chiesa di Santa María del Mar, Carrer Montcada, il Centro Commerciale Maremagnum o Les Ramblas.
Lasciamo la Barcellona più glamour per immergerci nelle periferie spesso problematiche che la circondano. Il film diretto da Alejandro González Iñárritu (lo stesso regista di “Amores Perros”) mostra l’altra faccia della metropoli catalana, una città spietata e degradante dove vige una sola legge: quella della sopravvivenza. Uxbal (Javier Bardem) è un personaggio ai margini, un looser che vive alla giornata per provvedere ai suoi due figli. Non potendo contare sull’aiuto dell’ex moglie affetta da disturbo bipolare, il protagonista passa una vita d’inferno ed è costretto a guadagnarsi da vivere con il traffico di immigrati clandestini. La mala vida ha però un prezzo e quando gli viene diagnosticato un cancro allo stadio terminale Uxbal avrà solo pochi mesi per risolvere i suoi problemi e salvare la sua anima. Alcune parti del film sono state filmante nel Raval, altre nelle vicine cittadine di Badalona e Santa Coloma de Gramanet.
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